Alla base di questa espressione latina vi è la considerazione amara e pessimistica, secondo cui la natura dell'uomo é tale da renderlo feroce con i propri simili.
E' un modo per sottolineare lo spirito egoistico del singolo, pronto ad azzannare gli altri per avere il sopravvento.
Il detto latino risale a Plauto, che nel secondo atto della commedia "Asinara", utilizza i seguenti versi:
Lupus est
homo hominis.
Il detto latino é stato, di volta in volta, adattato e rimaneggiato a seconda delle circostanze:
Erasmo da Rotterdam nei suoi "Adagia" scrisse: "L'uomo con gli uomini o é un dio o é un lupo",
Antonio Gramsci nei "Quaderni dal carcere" causticamente scrisse: "L'uomo é un lupo con l'uomo, la donna é ancora più lupo con le donne, il prete é il più lupo di tutti con il prete", ancora oggi, in sede giuridica, avvocati e magistrati ricorrono al significato originario che gli attibuì Plauto.
Il detto latino viene adoperato quando si tende a giudicare con umana rassegnazione e con un certo fatalismo, il comportamento riprorevole di individui che si sono macchiati di brutalità verso i propri simili.
2 commenti:
Qualcuno, anzi in molti sono lupi e feroci anche...poi ci sono gli agnelli, ma "verrà un giorno". Forse!
è vero che nei momenti d'ira riconosco in me questo istinto che, per mia fortuna, l'educazione e l'autocritica inculcata dai miei genitori mi aiuta. Del resto la testimonianza dei miei genitori di non farci, noi tutti, governare dall'ira o dal proprio tornaconto alla fine è stata la scelta migliore. Hanno vissuto e sono morti in pace con tutti... a questo proposito ti copio una breve poesia di Rocco Scotellaro
"E bello fare i pezzenti a Natale
Perché i ricchi allora sono buoni;
è bello il presepio a Natale
che tiene l'agnello
in mezzo ai leoni.
Modificherei leoni con lupi... in fondo penso che questo sia un brevissimo sunto della nostra vita. Tutti andiamo elemosinando affetto, stima, benessere. La nostra scelta è stare con l'Agnello o con i leoni-lupi... ciao
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