venerdì, gennaio 18, 2013
piante amiche
Trifoglio (trifolium pratese)
Pianta curativa di antiche tradizioni, è riportata in un prezioso Erbario veneto miniato del XVI secolo, oggi custodito nel "Fondo Manoscritti" della Biblioteca Marciana.
Il trifoglio dei prati cresce spontaneamente nei pascoli e campi erbosi di tutta la penisola, dal mare alle zone alpine, e viene coltivato come ottima foraggera.
E' ottima, se interrata, per trasferire sali minerali nel terreno dai tubercoli che reca nelle radici, ricchi di azoto, è uno dei motivi per cui un tempo, piuttosto che impoverire il terreno con prodotti chimici, i contadini facevano riposare la terra, e per una o due stagioni coltivavano il terreno con erbe mediche e trifogli, per poi interrare il tutto e quindi al momento opportuno seminare grano o altro.
Viene detto anche "pane del latte" perchè molto apprezzata dalle mucche che producono più latte.
Il Trifoglio pratense da sempre è stato considerato una pianta benefica e beneaugurante.
Greci e Romani cercavano di capire quando sarebbe arrivata la pioggia dall'esame delle sue foglie che si drizzerebbero al giungere dei temporali.
Nel Nord Europa i Druidi, supremi custodi dei riti celtici, lo ritenevano pianta sacra da venerare ; in Irlanda, si credeva che fosse il cibo prediletto degli elfi ed una leggenda vuole che gli elfi si mostravano solo a chi portasse in mano o sul capo "il re dei trifogli" ovvero il quadrifoglio.
Con il Cristianesimo diventò simbolo della santissima Trinità, San Patrizio viene raffigurato con un trifoglio nella mano o sulle vesti episcopali.
Nel corso dei secoli, la medicina popolare ha attribuito al trifoglio virtù antispamodiche, espettoranti, diuretiche e toniche. Inoltre i suoi infusi, fatti con foglie essiccate, venivano adoperati per regolare le secrezioni ghiandolari.
In Inghilterra, l'intera pianta è stata usata fino al XIX secolo per curare alcuni tipi di tumore.
Attualmente i fiori sono utilizzati per uso esterno, sotto forma di impacchi, che alleviano i dolori reumatici.
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