mercoledì, febbraio 10, 2010

piante e dintorni

La patata
solanum tuberosum
http://www.valcodera.com/patata.jpg
(foto dal web)

"Cruda, cotta o grattugiata, benedetta patata!" dice un famoso proverbio.
La patata, dopo i suo arrivo dalle Ande argentine nel 1500 circa, è stata a lungo disprezzata.
Il farmacista francese Parmentier alla fine del 1700 fece di tutto per convincere i contadini a mangiarla, arrivò addirittura a far sorvegliare le sue piantagioni dai gendarmi, sperando che, così facendo, si invogliassero ad andare rubarle nottetempo.
Le patate non sono il frutto della pianta, ma caratteristici ingrossamenti dei rizomi sotterranei, nei quali la pianta immagazzina amidi e sostanze nutritive per i futuri germogli.
E' un cibo molto energetico, ben digeribile e piuttosto povero di grassi.
In erboristeria, i rimedi più comuni, si ottengono utilizzando direttamente la polpa o il succo.
E' noto l'effetto di patate crude applicate sulle scottature, sulle dermatosi, sulle ferite, su contusioni ed ematomi, per la sua virtù cicatrizzante ed emolliente.
La patata è un cibo consigliato a tutti coloro che soffrono di iperacidità gastrica, nel qual caso è sufficiente consumarla nelle mille maniere che l'arte culinaria conosce, ma soprattutto lessata o cotta al forno.

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