I frutti del biancospino forniscono cibo invernale agli uccelli (ne sono ghiotti soprattutto tordi e cesene) che ne diffondono i semi.
Soprattutto in Germania i fiori sono utilizzati, assieme ad altre erbe, per la preparazione di tisane bevute al posto del tè.
Per gli inglesi il biancospino fiorì miracolosamente dal pastorale di Giuseppe d’Arimatea, il membro del Sinedrio che si rifiutò di condannare Gesù.
Si narra che questi appena arrivato in Britannia piantò il suo bastone a terra e lì fiorì.
I romani avevano dedicato questa specie alla dea Flora che regnava sul mese di Maggio, il mese delle purificazioni e della castità, simboleggiata dal bianco dei fiori.
Utilizzata anche per scacciare il malocchio e la sfortuna, usavano adornare le culle dei neonati con piccoli rami fioriti. I Greci si servivano dei rami fioriti per adornare gli altari durante le cerimonie nuziali.
Veniva anche considerata pianta sacra alle fate, là dove cresceva, la leggenda dice che si poteva vederle.
3 commenti:
Mi piacerebbe vedere una fata ;-)
Trillina, così piccolo ho difficoltà a leggere.
@ Stella: ti ho accontentato subito. Alle volte la bozza è diversa dal pubblicato. Ciao
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