martedì, marzo 10, 2009

La poesia del martedì



Benvenuta

Benvenuta, donna mia, benvenuta!
Certo sei stanca
come potrò lavarti i piedi
non ho acqua di rose né catino d'argento.
Certo avrai sete
non ho una bevanda fresca da offrirti.
Certo avrai fame
e io non posso apparecchiare
una tavola con lino candido.
La mia stanza è povera e prigioniera
come il nostro paese.
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
Hai posato il piede nella mia cella
e il cemento è divenuto prato.
Hai riso
e rose hanno fiorito le sbarre.
Hai pianto
e perle son rotolate sulle mie palme.
Ricca come il mio cuore
cara come la libertà
è adesso questa prigione.
Benvenuta, donna mia, benvenuta!

(Nazim Hikmet, poeta turco)

1 commento:

Anna-Marina ha detto...

...che delicatezza, che dolcezza, è splendida! Ma dove le trovi?