venerdì, maggio 09, 2008

La città che muore







Il colle tufaceo su cui sorge Civita di Bagnoregio è minato alla base dalla continua erosione di due torrentelli che scorrono nelle valli sottostanti e dall'azione della pioggia e del vento: si sta dunque sgretolando, lentamente, ma inesorabilmente.
Il borgo sta franando , si sta smarrendo: domani non sarà che un miraggio, come i sogni più belli,
come Venezia, come tutto ciò che rivela la fragilità, l'impotenza umana.
Bonaventura Tecchi, premio bancarella 1959 con il libro "Gli egoisti", nativo di Civita, l'ha definita "la città che muore".
Il paesaggio attorno è irreale, fatto di calanchi argillosi su cui non crescono alberi nè arbusti, di rosse rocce tufacee coperte da felci e muschi in un contrasto di colori tetri e dorati, spettrali e solari insieme

1 commento:

Anonimo ha detto...

che triste pensare che un borgo così bello possa sparire... belle le foto, almeno ne resterà traccia anche in questo blog! bacini