sabato, dicembre 17, 2016

poesia

 Io il caffé lo bevo amaro




Ogni mattina mi prepari con amore
Una tazzina di caffè, senza pensare
Se l’ho sognata, o l’ho voluta con ardore,
O se l’ho chiesta da bere o da portare.
Ma solamente fai che possa aprire gli occhi
Con il profumo di un caffè fatto da mani
Che poi mi sfiorano le guance, e poi mi tocchi
Per dirmi che oggi è quello che ieri era domani...
Le tue carezze al gusto aromatico di caffè
Fanno che da quando ti vivo intensamente
Mi invitano ad amare la mia vita insieme a te:
Noi due da soli senza voci od altra gente.

E tu lo sai che io il caffè lo bevo amaro,
Senza nemmeno un lieve accenno di dolcezza,
Mi piace berlo così, vero, è un gusto caro
E l’importante è che ci sia la tua carezza.
Così è la vita che non voglio mai ingannare,
Mi piace autentica, difficile o leggera,
Amara e difficoltosa, da provare a gustare
Per trovare nel disgusto la forza della sera,
La stessa forza che ci fa dormire
Anche se l’abbiamo bevuto questo caffè, questa vita
Sono disposto a vivere e con la mente fiorire
Mentre penso al mio futuro e alla salita...

E tu lo sai che io il caffè lo bevo amaro
E che la vita mi è difficile, ma esisto,
Resisto e insisto a bere senza zuccherarlo
Perché nel vivere i tuoi giorni c’è più gusto,
Ti resta ancora quel sapore nella bocca,
Ricordo sempre le sconfitte o le rinunce.
Ma non importa se il buon gusto non mi tocca:
Mi resta il forte e solo quello mi convince
Che posso vivere con te, che mi prepari
Ogni mattina un buon caffè senza dolcezze.
Ma tu sei dolce ed io ti mordo e tu mi appari
Come la chiave del sorriso alla mia vita.

(Marco Pace)

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