martedì, gennaio 06, 2015

poesia


Sonetto d'epifania

Sopra la piazza aperta a una leggera
aria di mare, che dolce tempesta
coi suoi lumi in tumulto fu la sera
d'Epifania ! Nel fuoco della festa 

rapita, ora ritorna a quella fiera
di voci dissennate, e si ridesta
nel cuore che ti cerca, la tua cera
allegra - la tua effigie persa in questa 

tranquillità dell'alba, ove dispare
in nulla, mentre gridano ai mercati
altre donne più vere, un esitare

d'echi febbrili (i gesti un dì acclamati
al tuo veloce ridere) al passare
dei fumi che la brezza ha dissipati.

Giorgio Caproni

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