lunedì, dicembre 02, 2013

poesia

 Stanchezza

Quello che c’è in me è soprattutto stanchezza
non di questo o di quello
e neppure di tutto o di niente:
stanchezza semplicemente, in sé,
stanchezza.
La sottigliezza delle sensazioni inutili,
le violente passioni per nulla,
gli amori intensi per ciò che si suppone in qualcuno,
tutte queste cose -
queste e ciò che manca in esse eternamente -
tutto ciò produce stanchezza,
questa stanchezza,
stanchezza.
C’è senza dubbio chi ama l’infinito,
c’è senza dubbio chi desidera l’impossibile,
c’è senza dubbio chi non vuole niente -
tre tipi di idealisti, e io nessuno di questi:
perché io amo infinitamente il finito,
perché io desidero impossibilmente il possibile,
perché voglio tutto, o ancora di più, se può essere,
o anche se non può essere…
E il risultato?
Per loro la vita vissuta o sognata,
per loro il sogno sognato o vissuto,
per loro la media fra tutto e niente, cioè la vita…
Per me solo una grande, una profonda,
e, ah, con quale felicità, infeconda stanchezza,
una supremissima stanchezza,
issima, issima, issima,
stanchezza…

(Fernando Pessoa)

2 commenti:

Valentina ha detto...

Bellissima. Spero però che non sia troppo autobiografica! Se così fosse, una vacanza anche di 3 giorni può fare meraviglie!

Aliza ha detto...

Pessoa è sempre tristissimo... proprio ieri sera parlavamo, con mia sorella, di questa stanchezza che ci toglie le forze. A volte senza un motivo evidente, forse è solo voglia di stare tranquille di non avere ansie per il futuro, e questo è un sogno... ciao