domenica, novembre 24, 2013

Una buona lettura

Ho molto amato il personaggio di Ulisse: "personificazione" dell'astuzia, del coraggio, della curiosità e dell'abilità manuale così ho subito desiderato leggere il libro di Sergio Claudio Perroni "Nel ventre". 
Ma nel ventre di cosa? ovviamnete nel ventre del cavallo di Troia! Tutto quello che accade nelle ore precedenti l'assedio e la conquista, con l'inganno, di Troia da parte degli Achei.
Quello che affascina è l'assoluta mancanza del "contorno" storico e mitologico, infatti l'autore ha scelto di descrivere solamente quello che è avvenuto proprio all'interno del cavallo in pochissime ore.
Nei buio del ventre c'è spazio per per tante riflessioni, timori, desideri ... C'è spazio per vivere: si gioca a dadi, si dorme, si sogna, si canta, si prega, ci si ferisce e si muore.
Molto suggestivo è anche l'inganno unito all'ingegno: alla base c'è la costruzione di una macchina che sia perfetta non solo tecnicamente, ma che sia anche capace di penetrare negli animi di chi deve essere ingannato.
E la claustrofobia che si respira , e la tensione psicologica e l'atmosfera tutta che spinge ognuno di loro a confessare paure, sogni e lati della propria personalità abilmente nascosti. 
In effetti coloro che parlano, discutono e lottano sono i tre re: Ulisse, Neottolemo (figlio di Achille) ed Epeo, l'artefice del dono e tutto è narrato da uno dei soldati che, silenziosi, osservano nascosti nel buio del ventre del cavallo.
Ora che ho finito di leggere con grande piacere questo libro, sempre spinta dall'amore per Ulisse, continuo con "Il mio nome è nessuno", scritto da Valerio Massimo Manfredi.
                                                                                    








1 commento:

Kylie ha detto...

Geniale l'idea di narrare quel che accadde nel ventre prima della rivelazione ai troiani.