martedì, agosto 06, 2013

poesia

Ulisse

Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.


Umberto Saba

2 commenti:

Anna-Marina ha detto...

La vela dello sfondo bene si addice a questa splendida poesia. A proposito di Ulisse ne ho letto il romanzo, altrettanto bello!
...e intanto cerco di far passare questo pomeriggio terribilmente lungo....

Davide Riboli ha detto...

Non la conoscevo. Grazie.