lunedì, maggio 27, 2013

poesia



 Vita


La vita scorre attraverso il mio tempo,
e io, un volto non rasato,
dove le rughe sono profonde, analizzo
le tracce.

Pensieri come bestiame,
avanzano sulla strada per bere,
estati perdute ritornano, ad una ad una,

profonda come il cielo viene la malinconia,
per la pianta di carice che fu,
e le nuvole che allora rotolavano più bianche,

eppure so che tutto è uguale,
che tutto è come allora e irraggiungibile;
perché sono al mondo,

e perché mi prende la malinconia?
E gli stessi lillà profumano come allora.
Credimi: c’è un’immutabile felicità.

Lars Gustafsson

3 commenti:

Valentina ha detto...

Bella, bellissima. Mi piace proprio. E la pianta di carice? È il ficus carica oppure è un refuso e dovrebbe esserci "larice"?

Anna-Marina ha detto...

Sono andata a cercarmi la pianta di carice: è una pianta acquatica.
Non ho capito se il poeta è o non è malinconico. Sono sempre più convinta che le poesie le capisce veramente solo chi le ha scritte. Gli altri possono solo interpretare il contenuto dei versi.

Kylie ha detto...

Una bella poesia.

Un abbraccio