domenica, aprile 28, 2013

Mai più tornerò sui miei passi

Sono una donna che si è destata
Mi sono alzata e sono diventata una tempesta
che soffia sulle ceneri
dei miei bambini bruciati
Dai flutti di sangue del mio fratello morto sono nata
L'ira della mia nazione me ne ha dato la forza
I miei villaggi distrutti e bruciati mi riempiono di odio contro il nemico,
Sono una donna che si è destata,
La mia via ho trovato e più non tornerò indietro.
Le porte chiuse dell'ignoranza ho aperto
Addio ho detto a tutti i bracciali d'oro
Oh compatriota, io non sono ciò che ero.
Sono una donna che si è destata.
La mia via ho trovato e più non tornerò più indietro.
Ho visto bambini a piedi nudi, smarriti e senza casa
Ho visto spose con mani dipinte di henna indossare abiti di lutto
Ho visto gli enormi muri delle prigioni inghiottire la libertà
nel loro insaziabile stomaco
Sono rinata tra storie di resistenza, di coraggio
La canzone della libertà ho imparato negli ultimi respiri,
nei flutti di sangue e nella vittoria
Oh compatriota, oh fratello, non considerarmi più debole e incapace
Sono con te con tutta la mia forza sulla via di liberazione della mia terra.
La mia voce si è mischiata alla voce di migliaia di donne rinate
I miei pugni si sono chiusi insieme ai pugni di migliaia di compatrioti
Insieme a voi ho camminato sulla strada della mia nazione,
Per rompere tutte queste sofferenze, tutte queste catene di schiavitù,
Oh compatriota, oh fratello, non sono ciò che ero
sono una donna che si è destata
Ho trovato la mia via e più non tornerò indietro.

Meena

Meena è la fondatrice dell'associazione  afgana che si batte per l’emancipazione femminile.
Si batte per la democrazia, per l’idea di uno stato laico, crede nella libertà, anche religiosa e vuole il rispetto delle donne.

 Un grande servizio reso da lei alle donne afghane è stato il lancio di una rivista bilingue Payam-e-Zan (Il messaggio delle donne) nel 1981. Per mezzo di questa rivista RAWA ha potuto lanciare con coraggio ed efficacia la causa delle donne afghane. Payam-e-Zan ha costantemente denunciato la natura criminale dei gruppi fondamentalisti. Meena ha anche organizzato le scuole Watan per i bambini rifugiati , un ospedale e centri di artigianato per donne rifugiate in Pakistan per sostenere finanziariamente le donne afghane.

Il suo lavoro sociale attivo e la sua difesa effettiva contro le posizioni dei fondamentalisti e del regime fantoccio hanno provocato l'ira dei russi e dei fondamentalisti.
Fu assassinata da agenti del KHAD (il braccio afghano del KGB) e i loro complici a Quetta in Pakistan, il 4 febbraio 1987.
 

2 commenti:

Aliza ha detto...

bellissimo post, non sarà certamente facile ma auguro successo a questa donna. ciao

Anna-Marina ha detto...

Mah, il successo ormai può essere solo per la poesia! Lei deve essere stata un ciclone in una terra dove non c'è speranza!