La leggenda dell'uva
Moltissimi anni fa la vite non produceva grappoli d’uva, era una
pianta ornamentale come tante altre.
Al centro di un piccolo orto cresceva una bella vite ricca di
rami e di foglie.
Questa magnifica pianta riceveva in
abbondanza la luce del sole e ne traeva un grande beneficio, infatti
i rami della vite si allungavano sempre di più sopra i
seminati dell'orticello e li coprivano con la loro ombra. L’ortolano si preoccupava:
- Anche le
piantine hanno bisogno di sole - diceva tra sé. - E'
necessario che io poti la vite-.
In un giorno grigio e nuvoloso,
l’ortolano tagliò con energia i rami più lunghi della
bella pianta e tolse le foglie più grandi dagli
altri rami.
La vite ne soffrì e pianse.
Quando scese la sera, un usignolo si posò delicatamente sopra un
ramo della vite e cominciò a cantare per
confortarla.
Il canto era così dolce, che la pianta provò una
sensazione di benessere e pianse di commozione.
Le sue lacrime si
impregnarono di dolcezza e rimasero lì, sui rami come piccole
perle.
La notte lentamente si dileguò e all’apparire del giorno il sole avvolse la vite con i suoi raggi
tenui e tiepidi.
Allora, come per incanto la pianta
sentì scorrere in se una linfa nuova.
Le sue lacrime, belle come
perle, cominciarono a
trasformarsi in piccoli frutti: i primi chicchi d’uva.
Un venticello scherzoso passò rapidamente tra i rami della vite
e riunì i chicchi d’uva in grappoli più o meno grandi.
Il
sole a poco a poco li maturò.
1 commento:
Questa la faccio in classe, bella!
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