sabato, novembre 03, 2012

miti e leggende

Prendo lo spunto da un vaso di crisantemi della mia terrazza: mi ha regalato una fioritura speciale. La piantina originale mi è stata regalata da Valentina un paio di anni fa e quest'anno ... eccola nel suo splendore!

Ho trovato ben tre leggende, tutte molto graziose e per questo ve le propongo.


La leggenda del crisantemo

In una casetta del bosco vivevano una mamma e una bambina. Intorno alla casetta sbocciavano bellissimi fiori; quando giunse la brutta stagione, tutti i fiori appassirono.
Solo uno era rimasto alla bimba, perché ella lo aveva conservato in casa.
Un giorno la mamma della bimba si ammalò gravemente; allora colse il fiore e l’offrì alla Madonna, perché facesse guarire la sua mamma.
Mentre pregava sentì una voce: << La tua mamma vivrà tanti anni quanti sono i
petali del fiore che mi hai donato!>>. La bimba contò i petali del fiore e vide che erano pochi; allora per amore della mamma, ridusse i pochi petali in tante striscioline. Così i petali divennero molti e la mamma visse per tanti  e tanti anni.
Nacque così il crisantemo, il fiore dai mille petali.



C'era una volta un giovane che dovette partire per la guerra ed abbandonare la sua casa e la sua sposa.
Passò un mese, ne passarono due e, finalmente, il giovane tornò: mostrò alla sposa un fiore, una grossa margherita, e le disse: - Come ricompensa per il mio coraggio, il re mi ha concesso di tornare per alcuni giorni a casa.
Resterò con te tanti giorni quante sono i petali di questo fiore.
Venne la notte e il giovane si addormentò.
Allora la sposa prese le sue forbici e tagliuzzò i petali del fiore, in modo che da ognuno di essi ne venissero fuori tre o quattro.
Poi mise il fiore in un vaso, perchè si conservasse vivo e fresco. Con questo inganno riuscì a trattenere lo sposo per molto tempo.
Quando infine egli ripartì, lei lo volle accompagnare fino al campo. Il re voleva punire il giovane, ma la fanciulla gli fece contare i petali del fiore e il re si convinse che il giovane non si era trattenuto a casa un giorno di più di quanto gli fosse stato ordinato.
Fu così che, dall'astuzia di una fanciulla, nacque il crisantemo: il fiore dai moltissimi petali.




In un’epoca molto lontana due giovani si conobbero e s’innamorarono perdutamente.
Lei era la figlia di un ricco e potente signore, mentre lui era un modesto e umile artigiano.
Le diverse condizioni sociali creavano quindi una barriera insormontabile all’unione dei due giovani; la ragazza però non voleva rinunciare al suo amore, mentre il giovane, che si rendeva maggiormente conto della situazione, era deciso a dimenticare l’infelice incontro, infatti, lasciò tutto e fuggì in un monastero in vetta a una grande montagna.
La fanciulla, che non voleva rinunciare al suo amore, sola, a piedi, si mise in cammino per raggiungere l’amato.
Era autunno, un autunno precocemente freddo e triste. La montagna era lontana, irraggiungibile e la ragazza dovette interrompere più volte il suo cammino vinta dalla stanchezza e dalla sfiducia nella sua drammatica impresa. Il suo sguardo correva ogni tanto alla sommità della montagna con infinita tristezza, la fede la sosteneva ancora.
Il ragazzo, nel monastero, sentì nel profondo del cuore che la giovane donna stava per raggiungerlo e corse lungo i pendii della montagna per ritrovarla. Quando finalmente le fu vicino, la giovane era ormai morente.
Egli la prese fra le braccia, tentò disperatamente di scaldarla  mentre continuava a cadere la neve. La fanciulla aprì gli occhi, riconobbe l’innamorato e gli sorrise. Immediatamente cessò di nevicare, il sole sciolse la neve e, come per magia, attorno ai due giovani spuntarono fiori sconosciuti e lentamente si schiusero delle grosse, bianche corolle. Era un miracolo della natura in omaggio all’amore dei due giovani. La fanciulla si guardò attorno, sorrise teneramente al suo innamorato e poi serenamante si spense.
Così, dice la leggenda, nacque il crisantemo, il fiore nato ai margini della vita, il fiore che rappresenta la segreta unione tra la vita e la morte.

3 commenti:

Anna-Marina ha detto...

Ecco, abbiamo postato la stessa leggenda (la prima) che avevo preparato ieri con tanto di scheda da fare, poi, in classe. La seconda leggenda la conoscevo già, l'ultima no...ma è una fregatura, pensavo che alla fine la fanciulla si salvasse.

Soffio ha detto...

Non le conoscevo, belle e suggestive

Lara ha detto...

Belle leggende.
Incredibile, la prima l'avevo letta alla scuola elementare...
Pensa che sorpresa mi hai fatto, Trillina!!!
Ho recuperato un ricordo:)
Grazie,
Lara