Irena Sendler
Irena è stata un'infermiera ed assistente sociale che, durante la seconda guerra mondiale, ha collaborato con la resistenza polacca nella Polonia occupata.
Fin dal 1939 cominciò a lavorare per salvare gli Ebrei dalla persecuzione: con altri
collaboratori, riuscì a procurare circa 3.000 falsi passaporti per
aiutare famiglie ebraiche.
Nel 1942 entrò nella resistenza polacca che la incaricò di salvare i bambini ebrei del Ghetto.
Come dipendente dei servizi sociali della municipalità, Irena
ottenne un permesso speciale per entrare nel Ghetto alla ricerca di
eventuali sintomi di tifo (i Tedeschi temevano che una epidemia di tifo
avrebbe potuto spargersi anche al di fuori del Ghetto stesso).
Fu così che i bambini più piccoli vennero portati fuori dal Ghetto dentro ambulanze o altri veicoli.
La donna si spacciò anche per tecnico di condutture
idrauliche e fognature: entrava nel ghetto con un furgone e riusciva a
portarne fuori alcuni neonati nascondendoli nel fondo di una cassa per
attrezzi, o alcuni bambini più grandi chiusi in un sacco di juta.
Nel retro del camion teneva anche un cane addestrato ad abbaiare quando
i soldati nazisti si avvicinavano, e a coprire così il pianto dei
bambini.
A tutti questi bambini venivano forniti documenti falsi ed erano, poi, affidati a famiglie cristiane, a conventi di suore e a sacerdoti.
Irena ha avuto anche l'accortezza di compilare una lista con i veri nomi dei bambini segnati accanto ai nomi falsi.
Nascose questa lista nel suo giardino, sotto terra, dentro a dei vasetti di vetro. Così facendo sperava di poter ricongiungere i bambini con i loro genitori, ma purtroppo, quasi tutte le famiglie furono sterminate a Treblinka.
Così Irena Sendler ha salvato circa 2500 bambini.
E' stata proclamata eroe nazionale.
Ha vissuto fino al 2008.
4 commenti:
Persona forte e altruista : il mondo ne ha gran bisogno.-
Fa bene leggere che è possibile aiutare chi è in difficoltà.- Forse basta semplicemente volerlo davvero
Grazie per aver ricordato un gesto di vero amore per il prossimo.-
che bellissima testimonianza, un grande cuore davvero. Ciao
Certo che dopo aver letto il commento di Bruno, che credo di conoscere vagamente, cosa altro si può dire... Baci baci
Che bella storia! Che grande donna!
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