scatti e ricordi

Pennabilli (Rimini)

 

la piazza

Duomo (San Bartolomeo)

le vie del borgo

campane tibetane

 Pennabilli


Pennabilli è un piccolo comune che fa parte della Comunità Montana Alta Valmarecchia .Le sue origini risalgono all'epoca romana ed etrusca.  Durante le scorrerie barbariche della metà del I millennio d.C., le due alture impervie su cui sorge il comune, servirono da rifugio alle popolazioni.  Ebbero così origine le comunità di "Penna" e "Billi" ((l'uno derivante dal latino "Pinna", vetta, punta, l'altro da "Bilia", cima tra gli alberi).

Vi si respira un'aria d'altri tempi, ricca di serenità e pace.  Il paesaggio, collinoso, verde, ordinatissimo si presenta come una serie di riquadri di vario colore, a seconda delle colture, e, qui e là, case coloniche.

Nel 2005 si ha una seconda visita di Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama e viene inaugurata sul colle che domina il paese, una struttura metallica composta da una campana a ricordo del missionario pennese Orazio Olivieri, affiancata a tre mulini di preghiera tibetani o manikorlo che  presentano in rilievo il mantra buddhista Oṃ Maṇi Padme Hūṃ, cioè Salve o Gioiello nel fiore di loto; secondo la religione tibetana, il gesto di far ruotare un mulino di preghiera assume il significato di una invocazione rivolta verso il cielo, proprio come il suono di una campana.

Voglio ricordare  Tonino Guerra, che viveva e lavorava a Pennabilli dal 1989, dove diede vita a numerose installazioni artistiche, mostre permanenti che prendono il nome de "I Luoghi dell'anima".