lunedì, giugno 11, 2012

poesia


Sonetto del dolce lamento

Temo di perdere la meraviglia
dei tuoi occhi di statua e la cadenza
che di notte mi posa sulla guancia
la rosa solitaria del respiro.

Temo di essere lungo questa riva

un tronco spoglio, e quel che più m'accora
è non avere fiore, polpa, argilla
per il verme di questa sofferenza.

Se sei tu il mio tesoro seppellito,

la mia croce e il mio fradicio dolore,
se io sono il cane e tu il padrone mio

non farmi perdere ciò che ho raggiunto

e guarisci le acque del tuo fiume
con foghe dell'Autunno mio impazzito.


(Fedrico Garcia Lorca)

1 commento:

Anna-Marina ha detto...

la prossima poesia la voglio di Trilussa, che è più divertente!