giovedì, maggio 10, 2012

Ponte de le tette - Sotoportego e corte de Ca' Bollani, Rio terà de le Carampane

Sestriere di San Polo, Parrocchia di San Cassiano



"Ai tempi della Repubblica di Venezia, tutta la zona (Carampane) costituiva un vero e proprio quartiere a "luci rosse" in cui abbondavano le case di tolleranza e una di queste si trovava proprio sopra al ponte delle Tette. Le prostitute, affacciandosi alle finestre in direzione del ponte sottostante, erano use allettare i passanti mostrando i seni scoperti: da qui ha origine questa singolare toponomastica.
Secondo lo storico Tassini, tale costumanza potrebbe essere stata imposta alle meretrici da una legge della Serenissima, con lo scopo di "distogliere con siffatto incentivo gli uomini dal peccare contro natura". (da Wikipedia)
 All'epoca le sempre più diffuse pratiche di sodomia, che venivano dal Medio Oriente, a Venezia erano vietate e combattute ricorrendo persino alla pena di morte. Così, il mestiere più antico del mondo, purché circoscritto, era tollerato ed anzi approvato.
Racconta la tradizione che nel '400 nel palazzo  di Ca' Bollani abitava una coppia. Spesso sotto le loro finestre cantava serenate un menestrello. Il marito, arrabbiatissimo, rimproverava la moglie accusandola di essere una svergognata. La cosa continuava. Il giovanotto inviava doni e, mentre passeggiavano,  faceva grandi inchini ed ammiccamenti. Un giorno il marito si decise ad affrontare il giovane innamorato minacciandolo se non avesse lasciato in pace la moglie.
Il giovane, guardandolo intensamente, gli dichiarò il suo amore: non era la moglie l'oggetto della sua passione, bensì il marito!


Nella prima metà del '300, le cortigiane venivano obbligate ad abitare in un quartiere vicino a Rialto chiamato "il Castelletto" e un po' più in là "alle Carampane" ( Da Cà Rampani il termine "vecchia carampana" per dire vecchia prostituta. La zona delle Carampane arrivava fino al ponte delle Tette. ). Alla sera, dopo la terza campana, dovevano rientrare a casa pena una multa e 10 frustate come pure 15 frustate era la pena se avvicinavano uomini nel periodo di Natale, della Pasqua e altri giorni sacri. Non potevano frequentare le osterie e potevano girare per Venezia solo di sabato. In ogni casa c'era la "matrona", la direttrice che teneva la contabilità e pagava le tasse.
C'erano due categorie di cortigiane: quelle di basso rango che vivevano in casa malsane e che erano frequentate dal popolino e quelle d'alto rango. Queste cortigiane erano invidiate soprattutto dalle nobildonne, schiave di mille regole, per la libertà che esse godevano e per le importanti amicizie che potevano assicurarsi. I loro abiti erano elegantissimi, famose erano le loro chiome biondo-rossastro, il famoso rosso Tiziano. Spesso si dimenticavano di mettersi i fazzoletti da collo gialli, imposti dal Consiglio dei Dieci, perché tra i loro frequentatori non mancavano alti magistrati della Repubblica.
Le carampane erano  meretrici di basso livello e di una certa età.
Non potevano certo gareggiare con il raffinato mondo delle cortigiane del Centro, molto considerate, non solo per le prestazioni sessuali, ma anche per la preparazione culturale che possedevano.

Liberamente tratto da "I nizioleti raccontano" di Paolo Piffarerio e Pietro Zanotto

7 commenti:

duhangst ha detto...

Bel post, non conoscevo nessuno di queste informazioni.

Unknown ha detto...

Che belli questi post!

Anna-Marina ha detto...

..e tu sai perchè la mascareta si chiama così?...cerca cerca....
Bello il post, l'avevo detto io che era un bell'argomento!

trillina ha detto...

@ Anna-Marina: Leggenda vuole che il suo nome derivi dal frequente uso che ne facevano le prostitute mascherate. E' sufficiente? Grazie Google!

Soffio ha detto...

se non altro le cose erano chiare, meglio di ora

Anna-Marina ha detto...

Brava!

Nuur ha detto...

che la sodomia venisse dal medio oriente stile malattia infettiva mi fa un po' molto ridere, i cosiddetti sodomiti ci son sempre stati :)

comunque grazie, bel riassunto. Tassini comunque cita a sua volta le Memorie di Galliccioli