mercoledì, settembre 26, 2007














Diario
6 agosto 2007 : al Rifugio Bajon
Ore 9,30 partenza da casa (ora comoda, in fin dei conti siamo in vacanza).
Prima fermata a Calalzo per pane, giornale e non può mancare la cioccolata!
Ai fienili Stua (m.1100) si parcheggia, ci si carica lo zaino in spalla e ... via con entusiasmo.
Si comincia la salita e subito dopo i primi 5 minuti si incontrano le prime difficoltà: il sentiero
sale ripido praticamente tutt'uno con un torrente, quindi piedi nel bagnato, massi e sassi che rendono il cammino veramente difficoltoso. Dopo una curva ci appare una bella frana: massi enormi, tronchi d'albero, rami, pietre più piccole formano un groviglio inquietante che fa pensare che la natura comunque è regina e fa quello che vuole. Proseguiamo un po' preoccupati che possa continuare così, invece, dopo una ripidissima salita, anche questa piena di sassi ed acqua, il sentiero si sistema. E saliamo
Verso le 11 e 50 siamo alla forcella bassa che è a 1580 m.
Si prosegue convinti che manchi più di 1 ora, invece verso le 12 e 30 siamo al rifugio.












Sudati, accaldati, stanchi, ne valeva la pena però: a 1825 metri sembra di toccare il cielo con un dito. Le Marmarole sono lì, vicine, rugose si stagliano imponenti in un cielo smaltato.






Naturalmente c'è una strada bianca che da Lozzo sale comoda: dietro il rifugio ci sono parcheggiate una decina di automobili i cui proprietari, con camicia a scacchi, pantaloni alla zuava di velluto a coste, calzettoni grossi, scarponcini, non sono affatto stanchi.
Noi ci sediamo su un tronco caduto e mangiamo il nostro panino felici di essere lassù e pronti a programmare un'altra uscita per raggiungere il rifugio che si vede al di là della valle.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

Oddio che nostalgia! non vedo l'ora di poterci tornare! mi mancano così tanto le montagne, ormai le nostre montagne! bacio

Anna-Marina ha detto...

Secondo messaggio, il primo non sono riuscita a farlo partire, per questo mi firmo "ci provo"
Ciao Jaja, dicevo nel mio precedente scritto che, come ins., propongo per il tuo diario un ottimo pieno, così come per la FOLLIA...ma chi te lo fa fare? E Valeria è anche nostalgica!!!! Scherzo...anch'io ho tanta nostalgia e vorrei che il tempo volasse a quei giorni, quando una fitta pioggia bagnava i tetti e noi GIOCAVAMO A CARTE!!!!Bacioni Marina
P.S. prova ad andare in http://incielointerra.blogspot.com
io, appunto ci ho provato, ma è tanto complicato

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo sul fatto che si possano raggiungere alcuni rifugi di montagna in auto .- Dovrebbe essere possibile farlo in caso di necessità e per i soggetti con difficoltà motorie ma non per tutti e comunque.-
Ritengo che si vada per i sentieri di montagna per il silenzio, per la tranquillità e per evitare -anche se purtroppo per poco- i frastuoni e lo smog e i pericoli che vengono dall'uso dell'auto.-
Comunque chi raggiunge il rifugio senza l'auto vince la pigrizia, si misura con se stesso e prova la gioia della conquista.-
erreacca

Anonimo ha detto...

MMMa lo sai che anch'io ho fatto questa camminata con i miei ex professori?abbiamo mangiato un panino a quel rifugio, esattamente da dove è stata fatta la foto!!
C'era un'epigrafe:

QUI RIP(-osarono) JAJA E RH

La mamma informatizzata ha cambiato link:
www.ohcielomiomarito.blogspot.com

(...ovviamente la lettura dell'indirizzo vuole un' intonazione adeguata)

Ciao ciao Martina

ps. ciao Ziaaaaaa

pps. commmmplimentaaa pppperr il plog